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Pagare il giusto – Proposta di progetto di legge regionale


Pagare il giusto – Proposta di progetto di legge regionale. Un passo in avanti?

Negli ultimi dieci anni le richieste di denaro da parte dei Comuni verso le famiglie delle persone con disabilità che utilizzano i servizi, in particolare diurni e residenziali, sono aumentate in modo esponenziale. Quasi tutti i comuni prevedono richieste di partecipazione alla spesa che riguardono ormai tutte le tipologie di servizio. Tali richieste hanno suscitato prima le proteste e poi i ricorsi delle famiglie e delle loro associazioni, che chiedono l'applicazione di quella legge dello Stato (decreto legislativo 130/2000) che prevede che il calcolo della capacità di spesa sia fatto solo sui redditi e patrimoni della persona con disabilità assistita. A sostegno di queste proteste e richieste nel 2006 è nata la campagna Pagare il giusto di LEDHA. (www.ledha.it)

Nella seduta dello scorso 15 dicembre, la Giunta regionale ha posto all'attenzione del Consiglio Regionale un progetto di legge che interviene su questo tema, facendo proprie gran parte delle richieste delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni. Il testo contiene al suo interno una importante proposta di modifica dell’articolo 8 della Legge regionale 3/2008, che oggi dovrebbe regolare i criteri per determinare la partecipazione alla spesa per l’accesso ai servizi sociali.

La novità di questa proposta di legge, rispetto ad altre ipotesi circolate in passato, riguarda i punti finali che differenziano le modalità di calcolo della capacità di spesa nel caso di servizi rivolti ad anziani, da quelli rivolti a "disabili gravi". Per l'accesso ai servizi per anziani residenziali (RSA) e diurni (CDI) si terrà conto della situazioni reddituale e patrimoniale del coniuge e "dei parenti in linea retta entro il primo grado", cioè dei figli. Per quanto riguarda invece l'accesso all'insieme dei servizi per "disabili gravi", si farà riferimento solamente alla situazione dell’assistito. Un grande passo in avanti rispetto alla prassi comune di quasi tutti i comuni lombardi che chiedono, almeno, l'Isee dell'intero nucleo familiare come base di calcolo per la definizione della partecipazione alla spesa dei servizi.

Una passo in avanti importante che riconosce la bontà delle tesi delle associazioni, a seguito anche dei numerosi pronunciamenti della Magistratura. Una proposta che, se accolta, risolverebbe alla radice molte situazioni di tensione oggi presenti tra familiari di persone con disabilità e amministrazioni comunali.

Nei prossimi giorni Ledha con altre realtà del Terzo Settore proseguirà nell’analisi del provvedimento al fine di arrivare a formulare una valutazione complessiva ed eventuali proposte di modifica alla luce dei principi che hanno sostenuto la campagna “pagare il giusto”.

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ultimo aggiornamento: 31.07.2011
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